FAQ

Domande Frequenti

  • Ricostruire completamente l’effetto rasato in maniera naturale e con la giusta densità a seconda del grado di calvizie.
  • In caso di diradamento, creare un effetto densità con l’obiettivo di ridurre le trasparenze e aumentare l’effetto infoltimento.
  • Rendere meno evidenti le cicatrici post-trapianto (FUE e Strip), post-traumi o lesioni.

Le sessioni di tricopigmentazione sono generalmente tre: le prime due sedute vengono effettuate a distanza di qualche giorno l’una dall’altra, la terza a distanza di un mese.

La durata del trattamento è di circa due ore, ad eccezione dei casi di alopecia areata o totale, per le quali potrebbero occorrere dalle tre alle quattro ore.

I pigmenti utilizzati sono anallergici, bio-compatibili e appositamente studiati affinché possano essere assorbiti ed eliminati col tempo dall’organismo. La tricopigmentazione è un trattamento certificato, infatti tutti i pigmenti impiegati sono accompagnati da certificati di conformità alle regole legislative che tutelano la salute di chi decide di sottoporsi al trattamento.

Per ottenere un effetto immediatamente omogeneo sarà necessario rasare i capelli ad una lunghezza di 0,4 mm, lunghezza ottenibile utilizzando un rasoio elettrico da barba o un rasoio a lametta.

La velocità di ricrescita dei capelli varia a seconda dell’individuo. Mediamente basterà rasarsi ogni 3/4 giorni per avere sempre un effetto ottimale.

È possibile intervenire anche in caso di capelli bianchi, sarà il tecnico a valutare la fattibilità o meno del trattamento.

La durata della qualità del risultato ottenuto in effetti è influenzata da diversi fattori: età, tipo di metabolismo, tipo di lavoro, attività sportiva, esposizione ai raggi solari ecc. Detto questo però, basti sapere che effettuando il mantenimento periodico semestrale o annuale (a seconda dei casi) il risultato sarà sempre ottimale e naturale.

L’uno non esclude l’altra. I migliori esperti nel campo della chirurgia della calvizie propongono la tricopigmentazione come valido abbinamento al trapianto per amplificare l’effetto densità. In molti casi la tricopigmentazione può essere addirittura consigliata come alternativa al trapianto quando l’area donatrice del paziente non è sufficiente.

In caso di protesi per prima cosa bisogna verificare che il cuoio capelluto sia in buone condizioni e che non siano in corso arrossamenti, infiammazioni, dermatiti. Nel caso in cui si presentasse una di queste situazioni occorre rivolgersi al medico per farsi prescrivere la cura idonea prima di sottoporsi al trattamento di tricopigmentazione. Solitamente questo tipo di problemi si risolvono nell’arco di una settimana.

  • Alopecia Androgenetica o calvizie comune: è un diradamento della parte fronto-occipitale dei capelli, dovuto alla miniaturizzazione del fusto. Come tipo di alopecia è il più frequente: colpisce uomini e donne di ogni razza, con gravità diversa.
  • Alopecia Areata: è una patologia in cui la repentina caduta dei capelli, o di altri peli del corpo, si manifesta tipicamente a chiazze glabre o aree, da cui il nome. Solitamente le prime chiazze si manifestano nel cuoio capelluto.
  • Alopecia Cicatriziale: forme di Alopecia definitiva con scomparsa del follicolo e della papilla germinativa.
  • Autotrapianto: Quando la quantità di capelli trapiantati non ha prodotto una copertura soddisfacente.
  • Alopecia da Trazione o Traumatica: conseguenza di trazioni ripetute sui capelli che, protratte nel tempo possono provocare danni irreversibili (extension, bigodini, trecce, messa in piega, permanente) o traumi fisici come scottature o lesioni da pressione.

Nella maggior parte dei casi il trattamento risulta praticamente indolore. Può succedere che un soggetto particolarmente sensibile avverta un fastidio maggiore, ma sempre sopportabile.

Questa è una delle domande più frequenti. La tricopigmentazione permette di raggiungere un risultato estremamente naturale, quindi nessuno si accorgerà di nulla, anzi tutti noteranno un netto miglioramento estetico.

Il risultato del trattamento sarà ottimale per circa un anno, dopo questo periodo si assisterà ad un sempre molto graduale ed omogeneo schiarimento dell’area trattata fino alla scomparsa definitiva che avverrà nell’arco di 24/36 mesi a seconda dei soggetti.

Se il trattamento viene tecnicamente eseguito nel modo corretto il pigmento normalmente non si allarga e rimane inalterato nel tempo.

Dopo il trattamento occorre attendere circa una settimana per riprendere l’attività sportiva, in modo che il pigmento possa stabilizzarsi correttamente nel derma.

A partire da una settimana dopo il trattamento sarà possibile esporsi al sole. Ovviamente come per tutti sarà buona norma utilizzare una buona protezione solare.

Intervendo sugli esiti cicatriziali si ottengono risultati evidenti di copertura e mascheramento (camouflage) delle cicatrici stesse. Il risultato finale dipenderà sempre però dal tipo di cicatrice e sarà il tecnico a valutare caso per caso la fattibilità dell’intervento.

Il giorno della prima seduta può presentarsi con la protesi e rimetterla appena finito il trattamento. Una volta arrivato a casa, resosi conto del suo nuovo aspetto, sarà lei il primo a rasare tutto liberandosi definitivamente della protesi. A questo punto con la seconda seduta sarà possibile perfezionare ulteriormente il lavoro.

Il Toppik permette di ottenere un risultato coprente ma artefatto, nulla a che vedere con l’effetto naturale della tricopigmentazione. Inoltre la tricopigmentazione libera dalla schiavitù di dover applicare ogni giorno un prodotto sulla cute.